martedì 20 dicembre 2016

Ho già ricevuto i miei regali di Natale




Oggi ho un ottimo motivo per ritornare qui e raccontarti che quest'anno ho già ricevuto i miei regali di Natale, in anticipo di quasi un settimana. 
Sono due regali speciali ed importanti da parte di due amiche che fanno parte della mia vita, che mi sostengono e mi aiutano nell'affrontare le cose di tutte i giorni, spesso quello belle. Qualche volta invece mi aiutano a vedere con occhi diversi le cose meno belle che capitano, quando hai quelle giornate tipo "ma chi me lo fare, non funziona niente, non riuscirò mai a raggiungere il mio obiettivo"... Quelle giornatine insomma che collezioniamo un pò tutte, credo minimo una volta a settimana.
Primo regalo: inaspettato e meraviglioso, al punto che per qualche ora mi ha lasciato senza parole. L'amica in questione ha colto la mia insoddisfazione sul mio girovagare continuo, di pensieri e di azioni, intorno ad una cosa che non mi sembra ingranare nel verso giusto.
La mia passione per la scrittura è molto cresciuta nell'ultimo anno, ho perfezionato e imparato, lettere e frasi e colori sono migliorati. Ho imparato a far vedere quello che faccio in un luce diversa, Instagram mi sta dando delle soddisfazioni in termini di likes e interazioni (per carità piccole cose, ma quel che basta per incoraggiare a continuare) però ancora giro intorno al fare bene, ad aprire un negozio on-line, al trovare nuove clienti, al ripensare questo blog. Insomma un pò un casino che mi faccio e mi racconto.
Le motivazioni sono tante: non riesco a trovare il tempo, forse non sono capace, faccio fatica a gestire i social che ho oggi, figuriamoci poi dopo uno shop on-line, ma soprattutto - la madre delle non motivazioni - poca fiducia in me stessa e in ciò che posso e vorrei fare. Difronte a questo, tutte le mie buone intenzioni e i miei buoni propositi, muoiono in un batter d'occhio. Ho un sacco di strumenti, ebook, manuali, link etc.etc.ma non mi sblocco.

E la mia amica mi manda una mail e mi scrive: "è ora di fare sul serio"....
Prima si scusa e poi mi mette nero su bianco il piano d'azioni che bisogna fare, di cui tante volte ho parlato con lei, ma che finalmente sono lì, tutte scritte, chiare e inevitabili. Non posso più scappare, ne trovare scuse. 
E mi ha intenerito il cuore sapere che è riuscita a leggere nella mia anima così. Ho letto la mail e sono tornata a casa con la mente pulita, tutto era chiaro, ora bisogna solo mettere in fila tutte le cose da fare e cominciare a fare.. 

Grazie amica cara. 

Il secondo regalo è arrivato il giorno dopo: l'altra amica mia mi chiama e mi dice che le cose che faccio le piacciono un sacco, che secondo lei sono belle, che devo continuare, che mi stima per tutti gli sforzi, il tempo, le ore che impiego per imparare, provare e riprovare
Che non devo mollare insomma, che devo perseverare.
E anche questo regalo mi ha lasciato senza fiato. Sentire che qualcuno crede in me e in quello che faccio, che mi vuol dare fiducia, mi ha aiutato davvero tanto.

Anche a te, amica, grazie di cuore.
Grazie per questi vostri regali di Natale, io per il 2016 sono già a posto. 

Ora il 2017 mi aspetta al varco e mi auguro proprio, passo dopo passo, di mettere in pratica tutto quello che c'è da fare. Le mie amiche mi hanno dato un gran lavoro da fare e un grande impegno. Lo devo a loro, che credono in me e nelle mie capacità, lo devo a me per tutta l'energia e le risorse che sto investendo.  
 
Buon Natale a tutte voi!
  


domenica 2 ottobre 2016

Ti Racconto Il Prima...di Un Matrimonio

A tutti noi capita, il giorno dopo di un matrimonio di amici o di parenti, di raccontare i particolari che più ci hanno colpito, le persone che abbiamo incontrato, l'abito della sposa e i fiori, gli invitati, la torta, la confettata, le bomboniere.

Io ho il privilegio, lavorando come wedding planner insieme alla mia amica/socia Elisabetta, di vivere questi momenti prima.

Prima che arrivi lo sposo. Prima che arrivi la sposa. Prima che arrivino gli invitati. Prima che la cerimonia, la festa, cominci.




Te lo voglio raccontare, perché sono momenti magici. 

C'e' ancora silenzio quando arrivo in location, tutto ancora come tutti i giorni. Se la scelta degli sposi è una villa, come quella dell'ultimo matrimonio che abbiamo seguito, vado subito a salutare i padroni di casa, e mi guardo attorno e mi sembra strano che da lì a poco tutto sarà diverso. Il sole illumina il giardino e crea già le ombre giuste, e io immagino già quali belle foto usciranno dagli obiettivi dei fotografi.

Poi piano piano il silenzio si anima, perché arriva il catering e tutto comincia a muoversi, come in un film dove il regista da dato il via, ha pronunciato la famosa frase "azione"!

Con Elisabetta cominciamo a preparare il nostro materiale, aspettiamo le fioriste che arrivano con i fiori, profumi, nastri. 
Mentre loro iniziano il loro lavoro, controllo la tabella di marcia, si siamo perfettamente in time, la sposa dovrebbe arrivare tra poco insieme alle sue testimoni ed estetista, per il trucco.
Vado a controllare che la stanza che la ospiterà sia a posto, che non manchi nulla. 

Nel frattempo Elisabetta ha dato disposizioni di sistemare i tavoli per la cena, perché nonostante le istruzioni date, non vanno bene così. Finalmente vengono sistemati nel giusto modo e si parte. 

I tavoli vengono preparati, noi passiamo a sistemare i segnatavoli e a verificare che siano rivolti verso l'entrata degli ospiti, che siano correttamente identificati i tavoli dove ci sono i bimbi, quelli dove gli ospiti hanno preferenze alimentari. Ci siamo, a posto. 





Ricontrolliamo il tableau de mariage, sistemiamo il materiale che verrà poi utilizzato per il photbooth, ci sintonizziamo con i fotografi, facciamo sistemare i musicisti.




L'atmosfera è operosa, ma siamo fra addetti ai lavori ed è bello vedere il progresso del lavoro di ognuno. 

Le fioriste hanno quasi terminato. Il risultato finale è quello che avevamo immaginato parecchi mesi fa, quando attraverso i nostri schizzi e i nostri disegni davamo un'idea agli sposi di come sarebbe stata la loro cerimonia. Ed è proprio così.










Sedie bianche, la corsia in mezzo come la voleva tanto la sposa, fiori semplici e bianchi, ai lati, su vasi di latta. Candele, petali di rosa bianchi sparsi qua e là, boule di vetro con ancora i fiori all'interno. E' quasi tutto pronto. Le fioriste se ne vanno, il catering è pronto.

Elisabetta ed io ci prendiamo e ci godiamo questo momento, è tutto a posto. Ci sediamo e guardiamo se tutti i particolari sono sistemati, che non ci sia nulla fuori posto.

Nel frattempo la sposa è arrivata, è già salita nella sua stanza, ma non ha visto dove si svolgerà la cerimonia. Sarà per lei una sorpresa, come lei lo sarà per gli ospiti. L'abbiamo rassicurata, è tutto a posto, va tutto bene.

Ecco, questi sono i momenti che amo di questo lavoro: pensare prima, risolvere piccoli o grandi problemi perché tutto funzioni, nel migliore dei modi. Perché la cerimonia e la festa poi si svolgano senza intoppi, per il divertimento degli sposi e degli invitati.

Questa calma, questo silenzio in cui, io e la mia amica/socia ci gustiamo il risultato del nostro lavoro prima che tutti arrivino, prima che arrivino gli amici, le mamme e i papà, lo sposo.

Sapremo alla fine della festa se tutto è andato bene, se gli sposi saranno felici del nostro lavoro, se anche gli invitati avranno apprezzato la nostra presenza e la nostra organizzazione della giornata.

Ma è l'atmosfera del prima che tutto inizi che mi piace da morire!


lunedì 29 agosto 2016

Ritornando dalle vacanze con tante e nuove idee

E' davvero tanto, tanto tempo che non scrivo più un post in questo blog. 
E me ne dispiace, perché ci tengo, come ad una parte di me. 
Ci ho trascorso tante ore per farlo diventare un po' carino e perché tu avessi voglia di ritornare a leggere le cose belle che mi attraversano la vita e le mille idee che mi vengono in testa.

Con giugno e la fine della scuola dei miei figli è stato tutto un organizzare le giornate estive, che ora che sono più grandi sembra più difficile di quanto erano piccoli piccoli, e le tante idee ed impegni che si accumulavano.

Poi ci sono stati matrimoni stupendi, coinvolgenti ed emozionanti da organizzare e da seguire insieme alla mia amica/socia Elisabetta - e di questi te ne parlerò nei prossimi post, prometto - e settimane appesantite dal caldo prima di arrivare alle vacanze.

Te la faccio breve, perché è un'altra cosa che ti voglio raccontare e di cui ti voglio rendere partecipe. Quest'anno siamo ritornati in Germania, prima Monaco di Baviera e poi verso la Foresta Nera. Parecchie passeggiate in bicicletta lungo il Lago di Costanza e lungo il Reno - e questo ci piace davvero tanto - poi Friburgo e infine al confine con la Francia, verso l'Alsazia e città carine carine come Colmar e Strasburgo. 
Ci piace un sacco visitare piccoli borghi e paesi ma anche cittadine un po' più grandi.
Io e mia figlia quindicenne poi non ci lasciamo sfuggire i piccoli negozi o i reparti dei centri commerciali dove ci ci sono articoli di cartoleria, penne, matite, carta colorata, buste, colori. Ed è di questo che ti volevo raccontare. Siamo rimaste rapite dall'amore e dalla cura che in Germania ancora esiste per tutto quel mondo che gira intorno al colore, alla carta e alla scrittura.

E così ti voglio mostrare una parte del mio bottino, in sintonia con i colori di filovagando...


Buste, carta per scrivere, matite.... Mi sono trovata davanti intere pareti di buste di vario formato e di tutti i colori, con i relativi cartoncini abbinati, i miei occhi non sapevano dove guardare! E poi ancora tantissimi biglietti con illustrazioni bellissime, in stile vintage o seguendo le nuove tendenze dell'handlettering.


E poi mi affascinano anche queste vecchie cartoline che ho trovato al mercato dell'antiquariato della mia piccola città dove vivo. Mi pareva che ci stessero proprio bene insieme alle mie nuove buste... 



Ma ti dirò di più: ho in mente da un po' un'idea che sto tentando di concretizzare e mi sa che queste buste e biglietti ne saranno le protagoniste. 
Presto ti racconto, ti aspetto qui!
A presto

mercoledì 4 maggio 2016

Creare Regali


E' in partenza un mio nuovo lavoro per la bimba della mia amica Francesca. Questa bimba ha un nome bellissimo - Virginia Sophie - e non potevo non inviarle uno dei miei cerchietti con la rosa per il suo prossimo compleanno.

Hai già un anno, piccola principessa, tanti auguri !

Ed eccolo qui:






Spero che avrà modo di indossarlo, e se lo romperà, pazienza, ne farò un altro!
Auguri bella bimba, a te e alla tua mamma!

mercoledì 13 aprile 2016

Come ho incontrato nuovi orizzonti e nuove strade


La storia con la mia creatività è iniziata quando ero più piccola, come ho già avuto modo di scrivere su questo blog, ma poi è rimasta chiusa in un cassetto per molto tempo.

Se volessi rileggere questo incontro sotto una luce diversa, direi che dopo molti anni, ci siamo reincontrate e come vecchi amici o vecchi amanti, abbiamo cominciato nuovamente a frequentarci. 

Photo by Officina 1.4

E’ stata una nuova scelta, una bella scoperta, dal principio nascosta da timidezza ed incertezza: “chissà se ne sarò ancora capace, chissà come uscirà questa cosa che immagino solo nella mia testa, già bella e finita!”.

Poi, piano piano, questa nuova frequentazione ha preso coraggio e si è spinta verso nuove sperimentazioni, verso nuovi materiali, verso nuovi progetti per mettermi alla prova, per “vediamo se ne sono capace”. Come se fosse, giorno per giorno, la scoperta di una nuova persona che è entrata nella mia vita.

Ogni nuovo progetto era preceduto da un entusiasmo quasi infantile, dal non vedere l’ora di arrivare a casa o di avere un’ora libera per sedermi lì e provare: poteva essere l’entusiasmo per un nuovo filato o un nuovo colore, oppure un nuovo modo per scrivere a mano una parola, un pensiero. Una nuova tecnica o un pennarello appena acquistato da testare.

Crochet, carta, colori, penne e pennarelli, bella scrittura e disegni nuovi da colorare. 

Non ha importanza quale sia l’attacco creativo del momento o della giornata: so solo che mi riempie l’anima e il cuore di linfa vitale, che mi fa andare oltre e deragliare dai soliti binari imposti da un lavoro ormai conosciuto ed esplorato in lungo e in largo, che mi permette di vedere nuovi orizzonti davanti a me, nuove strade.

E questo, scusate se è poco, mi rende felice!

mercoledì 23 marzo 2016

Rose e Ricordi


Rose per me e per voi
Le rose mi sono sempre piaciute, soprattutto se bianche o color panna.
Le trovo incredibilmente eleganti e raffinate, come una signora d’altri tempi.


Mentre costruivo queste rose di carta mi sono venuti in mente un po’ di pensieri e un po’ di emozioni. Non so perché, ma ho immaginato una vecchia soffitta, tutta polverosa ma con una finestrella che spinge dentro un po’ di luce, quella luce dove rimane sospesa la polvere, che ad immaginare bene potrebbero essere tante piccole fate sperdute. Una soffitta come quelle di una volta insomma, oppure quelle che si vedono nei film. Ho immaginato un vecchio baule, pieno di polvere anch’esso, da aprire con delicatezza e da trovarci dentro un sacco di cose.

Ricordi o pezzi di vita ?
Fotografie, album di nozze di mamma e papà, vecchi quaderni di scuola, disegni delle medie e qualche diario delle superiori, le prime foto con gli amici al mare, quelle con il primo fidanzato che ti viene a prendere fuori da scuola e tu – cavoli – ti senti proprio e finalmente sul tetto del mondo! 
Un sacco di cose che avevi dimenticato insomma e che forse nemmeno ricordavi di avere. 


Emozioni profumate
E poi lì, in un angolo, una scatola di cartone. La apri e ci trovi dentro un sacco di emozioni che improvvisamente ritornano nel tuo presente. Forse legate ad una festa importante, una di quelle in cui la mamma ti aveva comprato un abito tutto bianco, magari con qualche pizzo. Ricordi vagamente le tue amiche, anche loro con i loro abiti bianchi, sorrisi, capelli al vento, emozioni. Una cerimonia importante, forse la tua Prima Comunione. O forse era una festa di matrimonio a cui avevi fatto da damigella o semplicemente eri una delle invitate. Ricordi lontani.

E l’emozione ritorna prendendo in mano un cerchiello per capelli, con una rosa bianca di carta, ancora intatta, ancora perfetta, sembra vera. Ne senti quasi il profumo che qualcuno ci aveva spruzzato sopra, i capelli che scivolano e tu che te lo rimetti infinite volte, che deve stare proprio lì, fermo.
E ti ricordi che dovevi stare attenta a non sciuparlo, a che non ti cadesse dalla testa che altrimenti mamma ti sgrida. E quel giorno, con quella rosa bianca ai lati della testa, ti sei sentita bella, importante, quasi una principessa. Alle volte basta poco, per sentirsi così, anche solo una rosa di carta.


Tutto questo ho pensato mentre le facevo, queste rose di carta. 
E chissà invece quali emozioni potrebbero scatenare in voi o nelle vostre bimbe. O quali saranno i ricordi che vi torneranno in mente, quando, tra qualche anno, aprirete il vostro baule impolverato in soffitta.

Se vi piacciono le mie rose per un regalo o per costruire un ricordo, vi aspetto. 
A presto !

giovedì 17 marzo 2016

E' Come Andare In Bicicletta


Una volta che hai imparato, è come andare in bicicletta
L'uncinetto intendo, o il crochet come ora si legge ovunque.

uno degli ultimi lavori
L'altro giorno stavo ripensando a quando ho imparato a lavorare con l'uncinetto e ho ricordato che 
a) mi pare di averlo sempre saputo fare, anche se so che non è così
b) per tanto tempo mi sono dimenticata di saperlo fare.

Ma andiamo con ordine 
Mentre tentavo di rimettere insieme i pensieri, ho ricordato che devo aver imparato davvero da piccola, e sicuramente da mia nonna. Dico sicuramente perché io sono destrorsa mentre mia mamma è mancina, perciò non avrei potuto imparare da lei. 

Quindi è stata mia nonna, che aveva peraltro anche un nome molto bello, Amelia. 

Aveva i capelli bianchi sempre raccolti dietro la nuca e io me la ricordo sempre vestita di nero. Ma me la ricordo anche quasi sempre seduta con un uncinetto in mano, a lavorare una presina o a fare una sciarpa. Con il tempo, diventata più anziana, ricordo che faceva delle grandi coperte che non finivano mai. Tutti in famiglia avevano una sua coperta - chissà quindi quante ne avrà fatte - e mia mamma si ingegnava un sacco per trovare lana presso i maglifici perché lei non ne rimanesse mai sprovvista. Erano coperte di tanti colori, a righe un po' interrotte, ma ne ricordo piccole per i bambini ma anche di matrimoniali!
Quanti punti, chissà quanti suoi pensieri intrecciati con i fili e i colori.

Quindi ho imparato da nonna Amelia. Per un po' di anni ho fatto qualcosa, poi ho smesso, era cosa da donne anziane, io dovevo pensare ad altro: studiare, uscire, viaggiare, conoscere gente, pensare al futuro. Sicuramente non avevo tempo di star seduta ad intrecciare punti e pensieri. 


Ci deve essere stata una pausa in cui ho ripreso contatto questa parte creativa di me quanto l'uomo della mia vita, marito più tardi, era spesso fuori per lavoro e quindi mi era entrato il pallino degli asciugamani con il bordo all'uncinetto: belli, colorati, ci ho lavorato un sacco, ma credo di averli usati poi molto poco.

Dopo questa breve pausa, mi sono dimenticata di questo uncino di ferro e dei filati suoi fratelli per parecchi anni. Nel frattempo la vita mi assorbiva con una vita a due, una nuova casa, il lavoro, e poi i miei due bambini, oggi ormai due ragazzi. Non c'era proprio il tempo.

Poi, quattro anni fa, apre vicino a casa un negozio traboccante di creatività - filati vari, cotone, lane, tessuti, bottoni e via di questo passo - e mi innamoro di una borsa fatta a crochet. La guardo e la riguardo per giorni e poi penso "ma io la saprei sicuramente fare!"
E quando, mi chiedo ? Di notte, con tutte quello che ho da fare ? Si !

Ed e' proprio una notte che non ci dormo e continuo a pensare, e il giorno dopo vado, entro e compro il cotone e comincio a lavorare, come se non avessi mai smesso, come se fossi scesa dalla bicicletta il giorno prima. 

E' proprio così, una volta che hai imparato, lo sai fare per tutta la vita. 


E stranamente, a dispetto delle tante cose da fare in una giornata, della stanchezza e del poco sonno, trovo che lavorare di nuovo intrecciando punti e filati e colori mi rilassa, mi regala serenità e tranquillità interiore, i pensieri diventano leggeri, le tensioni del lavoro e della giornata diventano altro da me.

Questo mi regala questa passione antica tramandata di madre in figlia, una creatività che mi avvolge e che mi ha fatto diventare diversa. Riscoprire il crochet è stato solo il primo passo per trovare dentro di me una creatività che nemmeno io pensavo di avere, per guardare oltre, per sperimentare nuove tecniche e nuove cose, per aprirmi al mondo.

Di cuore, grazie nonna Amelia, per avermi regalato la bicicletta !

ps - se volete, insegno anche a voi ad andare in bicicletta!